giovedì 10 gennaio 2013

'O sole mio

Troppo spesso ci si sofferma sull'alimentazione e sull'importanza degli spazi, mettendo in secondo piano l'importanza dei raggi solari. Non che i primi due siano argomenti da tralasciare ma personalmente preferisco mettere in primo piano questo. Voglio introdurlo con un'esperienza personale: un anno fa adottai una tartaruga baby alimentata a solo pellet, tenuta nella solita vaschetta con palma di 20cm per 20. La tartarughina che viveva con lei non ce l'ha fatta, per fortuna la vicenda ha avuto un lieto fine per quella che poi è diventata mia ospite. Le condizioni in cui è arrivata a casa erano drammatiche: carapace completamente coperto di muschio, da quando era stata comprata non era cresciuta di un centimetro. Le ho subito dedicato una vaschetta con filtro, riscaldatore e lampade che avevo a casa. Per fortuna non avevo ancora buttato il materiale che usavo con le mie due tartarughe quando erano piccole. Come luce spot le misi quella del comodino. Non avendo mai preso il sole corse come una saetta sopra l'isola e stette lì per ore e ore senza scendere mai. Qualche giorno dopo scoprii che per il freddo e gli sbalzi di temperatura dei mesi precedenti aveva contratto una brutta polmonite. Corsi dal veterinario e con iniezioni di antibiotico, termoriscaldatore e alimentazione corretta riuscii a salvarla. Ora sta benissimo, nuota felice e appena guadagnerà qualche altro centimetro la metterò insieme alle grandi. Tutto questo per dire che la mancanza di sole, calore e raggi UVB non va sottovalutata e porta le tartarughe anche alla morte. Noto molta confusione a riguardo: c'è chi consiglia di farglielo prendere attraverso i vetri della finestra, c'è chi dice che mettendole nei mesi estivi all'esterno a prendere i raggi naturali nei mesi invernali possono stare anche senza, c'è chi adatta lampade ad emissioni di raggi con valori errati. Io non sono un veterinario ma quando sono rimasta senza corrente per un paio di giorni per un guasto al sistema elettrico le tartarughe ne risentirono un sacco. Non mangiavano più, erano apatiche e pigre. Sembrava fossero entrate in una sorta di semi-letargo. Perciò sono convinta che le lampade (o meglio il sole vero) siano indispensabili ogni giorno dell'anno, tutti e 365 i giorni, 7 giorni su 7.
E' essenziale che la vitamina D3 sia sintetizzata mediante l'esposizione ai raggi. Questa vitamina permette la corretta crescita del carapace e la crescita della tartaruga. Le principali patologie alle quali si va incontro sono gravi malformazioni al carapace, crescita insufficiente, carapace morbido al tatto, danni agli organi interni. L'insufficienza di UV unita a una dieta povera di calcio porta alla MOM (malattia ossea metabolica). Senza contare la sofferenza che arrechiamo all'animale. E basta veramente poco per prevenire tutto questo:
- una lampada ad emissione di raggi UVB da 26W (quella da 13 non è forte abbastanza) 5.0 (non 2.0 o 10.0! L'emissione giusta per le Trachemys è la 5.0, cioè al 5%), Repti sun o Repti Glo sono le più usate, mi raccomando vanno cambiate ogni 6 mesi perchè perdono di efficacia emettendo solo luce e non più raggi;
- una lampadina spot, quella classica a forma di faretto per scaldare la zona emersa e invogliare la tartaruga ad uscire. Opaca per non danneggiare gli occhi alle tartarughe (immaginate di avere una lampadina chiara fissa in viso per 10 ore!).
Entrambe dovranno essere accese 10-12 ore al giorno insieme, la UVB ad una distanza non superiore ai 15-20cm dalla zona emersa. Oltre questa distanza perde la sua efficacia. La spot posizionata in modo che la zona emersa sia riscaldata a 30°.
E' sempre meglio prevenire che curare! Bastano una ventina di euro ogni 6 mesi!

Ph. http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?t=15569

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