lunedì 3 febbraio 2014

Iniezioni sottocutanee: vademecum.

Questa settimana una delle mie tartarughe non è stata molto bene e ho dovuto somministrarle una cura antibiotica per iniezione, io che di iniezioni non ne avevo mai fatte, né a persone né ad animali, così mi è venuto lo spunto per un post, per dare qualche consiglio in più oltre quelli che già si trovano in rete a dei terrorizzati neofiti, almeno questo era il mio stato d'animo fino a qualche giorno fa.

Per prima cosa è fondamentale ricordare che il medicinale da somministrare e la dose sono da farsi prescrivere esclusivamente da un veterinario esperto in rettili. Evitiamo sempre le cure fai-da-te. Se nella vostra città non ce n'è uno provate a contattare il più vicino telefonicamente o via e-mail per spiegargli il problema, potrà così darvi qualche consiglio di "pronto soccorso" mentre organizzate lo spostamento per la visita vera e propria. Questo vale per qualunque malattia o sintomo presentano.
  • Preferite una siringa da insulina (salvo diversa prescrizione veterinaria), hanno l'ago più piccolo e corto,  abbiamo meno possibilità di sbagliare e il nostro intervento sarà meno invasivo per la tartaruga.
  • Il punto giusto per iniettare il farmaco è la "spalla", quella parte di pelle che va dalla base del collo alla zampa anteriore. Farla sulla "coscia" sarebbe meno efficace perchè il flusso circolatorio della tartaruga farebbe filtrare il farmaco ai reni e l'efficacia sarebbe ridotta. Inoltre costringerebbe i reni ad un improvviso lavoro extra.
  • La testa va tenuta tutta dentro il carapace e la zampa ferma perchè la tartaruga sentendo il pizzico dell'ago e costretta in quella posizione (anche se non sentirà alcun dolore) tenterà di mordere o divincolarsi, rischiando di farsi male e di fare male a voi specialmente se di grandi dimensioni come la mia. 
  • Non fatevi fermare dalla durezza della pelle, più la tartaruga è grande più sarà spessa. Fate entrare l'ago con decisione circa per metà della lunghezza e iniettate il farmaco lentamente, perpendicolarmente allo strato di pelle. Se dopo aver levato l'ago doveste vedere qualche goccia di sangue è del tutto normale, sciacquatela con un po' di acqua pulita e rimettetela nel suo acquario.
  • Con una temperatura costante dell'acqua la terapia farà effetto prima. Non scordatevi di tenere il termoriscaldatore sempre acceso in modo che la temperatura resti costante e non scenda sotto i 24° gradi. Questo manterrà il metabolismo della tartaruga più attivo accelerando i tempi di guarigione.
Se le siringhe vi mettono a disagio o sentite di non farcela, tranquilli, potete sempre prendere appuntamenti col veterinario per le iniezioni se l'avete vicino a casa (io sono stata costretta perchè ce l'ho dall'altra parte della città) ma posso assicurare che una volta presa dimestichezza con le siringhe e con la tartaruga sarà un gioco da ragazzi, anzi lei stessa si farà maneggiare più serenamente col passare dei giorni. Chiedete al vostro veterinario si spiegarvi dettagliatamente la procedura e di farvi fare la prima iniezione lì davanti a lui. Buona guarigione!

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