Dovremmo chiederci innanzitutto: quanto è indispensabile spostarla?
Fino ad una settimana/dieci giorni se abbiamo qualcuno che può controllarla una volta ogni tanto (un parente, un vicino, un amico fidato) la tartaruga potrà restare nel suo acquario. Basterà munirsi di un timer per l'accensione delle luci e incaricare il nostro "tarta-sitter" di somministrare cibo fresco fino al nostro ritorno (basterà 2-3 volte a settimana). Perciò spostatela solo per traslochi oltre le due settimane e solo se è veramente indispensabile (come un problema di salute) o sarà per lei uno stress inutile.
Veterinario. Emergenza o controllo? E' chiaro che se è un'emergenza, un problema grave, dovete correre a farla visitare ma se avete deciso di sottoporla ad un check-up di controllo prediligete i mesi caldi. Le Trachemys soffrono molto gli sbalzi di temperatura e, nonostante tutti gli accorgimenti che possiamo prendere, un raffreddore o un problema respiratorio è sempre dietro l'angolo. Nei mesi caldi la temperatura dell'aria all'esterno è simile a quella dell'acqua nell'acquario, specialmente se non usiamo il riscaldatore nei mesi estivi, sarà quindi preferibile spostarsi in quei giorni.
La tartaruga dovrà essere spostata all'asciutto, senza quindi usare acquari pieni d'acqua. E' più sicuro per lei che non verrà sballottata a destra e a sinistra mentre ci muoviamo. Come contenitore possiamo usare un trasportino (chiuso sotto e semi-aperto sopra come quelli per i roditori), una scatola di polistirolo (trattiene il calore) o di legno (altrettanto isolante), o un semplice acquario di plexiglass col coperchio per far passare l'aria. L'importante è che sia di dimensioni giuste: né troppo piccolo per permettere alla tartaruga dei movimenti, né troppo grande così non scorrazzerà in giro spaventata. L'ideale sarebbe una dimensione di circa 4 volte la tartaruga. Sul fondo posizioneremo un panno bagnato d'acqua tiepida. Infine per mantenere l'ambiente caldo e umido al punto giusto metteremo dentro il nostro contenitore una bottiglia di acqua calda o un guanto monouso (quelli di lattice) annodato all'estremità. Posizionateli sotto il panno in modo che non sbattano addosso la tarta, non vogliamo né ferite né ustioni! A me piace anche controllare la temperatura con un termometro, sono una proprietaria apprensiva, ma non è certo obbligatorio.
Come ultima cosa mantenete la pelle della tartaruga umida in caso di lunghi spostamenti e chiamate le aziende dei trasporti se il viaggio richiede l'uso di questi. Solitamente le normative valgono per cani e gatti ma è utile informarsi in tempo per non incorrere in inutili scocciature quando già saremo in partenza. E tenete sempre d'occhio la tarta, se spaventata tenta di arrampicarsi per uscire col rischio di ribaltarsi. Buon viaggio!
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