Importante: se riscontrate una o più malattie di quelle che andrò a descrivere non improvvisatevi medici ma seguite il primo soccorso e contattate immediatamente un veterinario esperto in rettili che vi potrà consigliare e intervenire a seconda della gravità del caso. Un intervento scorretto da parte vostra, anche se chiaramente compiuto in buona fede, potrebbe aggravare ulteriormente la situazione. Le liste in rete sono innumerevoli, cercate quello più vicino a casa vostra.
MUTA E RITENZIONE DEGLI SCUTI
Come i serpenti e la maggior parte dei rettili, le tartarughe acquatiche durante la loro vita fanno il ricambio sia della pelle che degli scuti del carapace e del piastrone. Cadendo, i lembi di pelle e gli scuti vecchi lasciano spazio a quelli nuovi. Durante la muta è fondamentale lasciare in pace la tartaruga, non provando a staccare a mano gli scuti vecchi perchè il tessuto osseo è vivo e oltre a causare dolore potremmo dare il via ad una catena di infezioni che riterrebbero necessario l'intervento del veterinario. Per aiutare la nostra tartaruga nel sano ricambio del guscio è opportuno allestire al meglio il nostro acquaterrario e sistemare per bene lampada UVB e lampada spot. Una tartaruga che fa regolarmente basking e viene alimentata correttamente è molto meno soggetta a difficoltà nella muta di una che vive in un habitat non idoneo. Se nonostante il corretto allevamento la vostra tartaruga presenta comunque problemi di ritenzione (gli scuti vecchi non cadono) è bene contattare il veterinario che provvederà alla disinfezione e alla rimozione chirurgica degli stessi prima che comincino ad accumularsi e a sovrapporsi tra di essi, formando pile di 4, 5, 6 scuti vecchi. Consiglio per chi avesse la possibilità di allestire una vasca in giardino, in terrazzo o in una zona all'aperto di approfittare dei raggi solari naturali, cura e prevenzione perfetta per tutti i problemi della muta, del carapace, della crescita. Questa patologia non causa comunque danni agli organi interni.
Come i serpenti e la maggior parte dei rettili, le tartarughe acquatiche durante la loro vita fanno il ricambio sia della pelle che degli scuti del carapace e del piastrone. Cadendo, i lembi di pelle e gli scuti vecchi lasciano spazio a quelli nuovi. Durante la muta è fondamentale lasciare in pace la tartaruga, non provando a staccare a mano gli scuti vecchi perchè il tessuto osseo è vivo e oltre a causare dolore potremmo dare il via ad una catena di infezioni che riterrebbero necessario l'intervento del veterinario. Per aiutare la nostra tartaruga nel sano ricambio del guscio è opportuno allestire al meglio il nostro acquaterrario e sistemare per bene lampada UVB e lampada spot. Una tartaruga che fa regolarmente basking e viene alimentata correttamente è molto meno soggetta a difficoltà nella muta di una che vive in un habitat non idoneo. Se nonostante il corretto allevamento la vostra tartaruga presenta comunque problemi di ritenzione (gli scuti vecchi non cadono) è bene contattare il veterinario che provvederà alla disinfezione e alla rimozione chirurgica degli stessi prima che comincino ad accumularsi e a sovrapporsi tra di essi, formando pile di 4, 5, 6 scuti vecchi. Consiglio per chi avesse la possibilità di allestire una vasca in giardino, in terrazzo o in una zona all'aperto di approfittare dei raggi solari naturali, cura e prevenzione perfetta per tutti i problemi della muta, del carapace, della crescita. Questa patologia non causa comunque danni agli organi interni.
PIRAMIDALIZZAZIONE
E' la conseguenza del mancato intervento sulla ritenzione degli scuti e riguarda tanto le tartarughe acquatiche quanto le terrestri. Gli scuti vecchi continuano ad accumularsi creando gobbe sul carapace. Le cause sono un'alimentazione troppo proteica, la mancata esposizione ai raggi UV, l'aggravarsi della muta difficoltosa, spazi ridotti per il nuoto. Occorre al più presto allestire la vasca in modo corretto e contattare un veterinario. Purtroppo il carapace non tornerà mai del tutto normale ma con la crescita le gobbette saranno sempre meno evidenti. Questa patologia può causare danni agli organi interni della tartaruga, è consigliabile intervenire al più presto.
RAMMOLLIMENTO DEL CARAPACE O DEL PIASTRONE
Solo le tartarughe appena nate hanno il guscio morbido al tatto. Spesso lo notiamo anche nelle tartarughe baby, non c'è da preoccuparsi. Quando questo si presenta invece nelle tartarughe adulte è un problema serio. La causa è una dieta povera di calcio e una mancata assimilazione di vitamina D3. Inserite subito un osso di seppia nella vasca, va bene anche quello che si da ai canarini, e lasciatelo sempre a disposizione della tarta che ne mangerà un po' quando ne sentirà il bisogno. Non maneggiate la tarta e non premete sul carapace, una pressione forte potrebbe causare danni agli organi della tartaruga. Se il cambio di dieta e l'esposizione ai raggi solari non dovessero essere abbastanza e il problema persiste contattate il vostro veterinario (che sia specializzato in rettili) per una visita.
MOM (MALATTIA OSSEA METABOLICA)
E' una patologia frequente in tartarughe allevate in condizioni inadeguate per molto tempo. E' causata da una cattiva alimentazione, o sbilanciata, e dalla mancata esposizione ai raggi UV quindi da carenza di vitamina D3. Le tartarughe colpite presentano gravi malformazioni delle ossa del carapace che si schiaccia e si innalza lateralmente. Le conseguenze di questa malformazione sono incapacità di nuotare, mancanza d'appetito e nei casi più gravi danni agli organi interni. Contattare al più presto un veterinario esperto.
Si presenta con macchie chiare, quasi bianche, su pelle o carapace causate dall'insediamento di funghi. La causa è spesso la scarsa pulizia dell'ambiente d'allevamento ma anche la riduzione delle difese immunitarie a seguito di malattie, traumi o stress. L'animale malato è spesso poco attivo e inappetente. Anche in questo caso è bene separare l'esemplare in una vasca pulita, esporlo ai raggi UV e fare frequenti cambi d'acqua. Contattare il veterinario per la prescrizione di una cura adeguata.
E' la conseguenza del mancato intervento sulla ritenzione degli scuti e riguarda tanto le tartarughe acquatiche quanto le terrestri. Gli scuti vecchi continuano ad accumularsi creando gobbe sul carapace. Le cause sono un'alimentazione troppo proteica, la mancata esposizione ai raggi UV, l'aggravarsi della muta difficoltosa, spazi ridotti per il nuoto. Occorre al più presto allestire la vasca in modo corretto e contattare un veterinario. Purtroppo il carapace non tornerà mai del tutto normale ma con la crescita le gobbette saranno sempre meno evidenti. Questa patologia può causare danni agli organi interni della tartaruga, è consigliabile intervenire al più presto.
RAMMOLLIMENTO DEL CARAPACE O DEL PIASTRONE
Solo le tartarughe appena nate hanno il guscio morbido al tatto. Spesso lo notiamo anche nelle tartarughe baby, non c'è da preoccuparsi. Quando questo si presenta invece nelle tartarughe adulte è un problema serio. La causa è una dieta povera di calcio e una mancata assimilazione di vitamina D3. Inserite subito un osso di seppia nella vasca, va bene anche quello che si da ai canarini, e lasciatelo sempre a disposizione della tarta che ne mangerà un po' quando ne sentirà il bisogno. Non maneggiate la tarta e non premete sul carapace, una pressione forte potrebbe causare danni agli organi della tartaruga. Se il cambio di dieta e l'esposizione ai raggi solari non dovessero essere abbastanza e il problema persiste contattate il vostro veterinario (che sia specializzato in rettili) per una visita.
MOM (MALATTIA OSSEA METABOLICA)
E' una patologia frequente in tartarughe allevate in condizioni inadeguate per molto tempo. E' causata da una cattiva alimentazione, o sbilanciata, e dalla mancata esposizione ai raggi UV quindi da carenza di vitamina D3. Le tartarughe colpite presentano gravi malformazioni delle ossa del carapace che si schiaccia e si innalza lateralmente. Le conseguenze di questa malformazione sono incapacità di nuotare, mancanza d'appetito e nei casi più gravi danni agli organi interni. Contattare al più presto un veterinario esperto.
SCUD - Septicemic Cuteneous Ulcerative Disease (SETTICEMIA)
E' forse la malattia più grave che può colpire le nostre amiche. E' una malattia infettiva batterica che colpisce il piastrone, il carapace e può estendersi fino alla pelle. Può essere conseguenza di ferite non curate o ben disinfettate o può diffondersi da organismi patogeni che colpiscono il sangue. Causa ulcerazioni del piastrone e della pelle. E' contagiosa per altre tartarughe, perciò è indispensabile separare gli esemplari sani da quelli malati. Tenete la tartaruga all'asciutto e idratatela ogni 3-4 ore, esponetela ai raggi UV, regolate ottimamente la temperatura di acqua e aria, tenetela lontano da fonti di stress ma soprattutto chiamate al più presto un veterinario esperto per esami più specifici e una cura antibiotica. E' bene ricordare che il gammarus essiccato (i famosi gamberetti in barattolo) può veicolare facilmente gli agenti patogeni della SCUD. L'intervento veterinario dev'essere tempestivo.
MICOSIE' forse la malattia più grave che può colpire le nostre amiche. E' una malattia infettiva batterica che colpisce il piastrone, il carapace e può estendersi fino alla pelle. Può essere conseguenza di ferite non curate o ben disinfettate o può diffondersi da organismi patogeni che colpiscono il sangue. Causa ulcerazioni del piastrone e della pelle. E' contagiosa per altre tartarughe, perciò è indispensabile separare gli esemplari sani da quelli malati. Tenete la tartaruga all'asciutto e idratatela ogni 3-4 ore, esponetela ai raggi UV, regolate ottimamente la temperatura di acqua e aria, tenetela lontano da fonti di stress ma soprattutto chiamate al più presto un veterinario esperto per esami più specifici e una cura antibiotica. E' bene ricordare che il gammarus essiccato (i famosi gamberetti in barattolo) può veicolare facilmente gli agenti patogeni della SCUD. L'intervento veterinario dev'essere tempestivo.
Si presenta con macchie chiare, quasi bianche, su pelle o carapace causate dall'insediamento di funghi. La causa è spesso la scarsa pulizia dell'ambiente d'allevamento ma anche la riduzione delle difese immunitarie a seguito di malattie, traumi o stress. L'animale malato è spesso poco attivo e inappetente. Anche in questo caso è bene separare l'esemplare in una vasca pulita, esporlo ai raggi UV e fare frequenti cambi d'acqua. Contattare il veterinario per la prescrizione di una cura adeguata.
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